Un interruttore differenziale puro è un dispositivo di sicurezza fondamentale in un impianto elettrico. La sua funzione primaria è quella di proteggere le persone da scosse elettriche, interrompendo immediatamente l'alimentazione in caso di dispersione di corrente verso terra. A differenza di un magnetotermico, che protegge da sovraccarichi e cortocircuiti, il differenziale si concentra esclusivamente sulla rilevazione di perdite di corrente.
Caratteristiche:
Tipo AC: Questo tipo di differenziale è specificamente progettato per rilevare correnti di dispersione alternate, le più comuni negli impianti domestici e industriali.
4 Poli: Significa che l'interruttore protegge un circuito trifase con neutro.
40A: Indica la corrente nominale massima che l'interruttore può sopportare in condizioni normali.
0,03A (30mA): Questa è la corrente differenziale nominale. Se la corrente che entra nell'impianto non è uguale a quella che ne esce (a causa di una dispersione), e la differenza supera i 30mA, l'interruttore scatta.
4 Moduli: Indica l'ingombro dell'interruttore all'interno del quadro elettrico.
A cosa serve?
Sicurezza Personale: Protegge le persone da folgorazioni, interrompendo l'alimentazione elettrica in caso di guasti o contatti accidentali con parti sotto tensione.
Protezione degli Impianti: Evita danni agli impianti elettrici causati da guasti a isolamento.
Conformità alle Norme: L'installazione di un differenziale è obbligatoria per legge in tutti gli impianti elettrici, sia civili che industriali.
Come funziona?
L'interruttore differenziale misura costantemente la differenza di corrente tra la fase e il neutro. Se questa differenza supera un valore predefinito (nel nostro caso 30mA), significa che parte della corrente sta "sfuggendo" verso terra, e l'interruttore scatta, interrompendo l'alimentazione.